19 Aprile 2018
Galleggio assente nel tepore confuso.
Silenzio millenario dal sapore d'abisso, e palpebre che lente si chiudono.
Galleggio tra le mie gocce d'ossigeno e nuoto, sospesa, supina.
[Dove? Come e Chi? Quando, Cosa..]
E poi immagino l'immenso rumore di un cielo stellato in riva al mare,
la vastità di una città infiammata di vita dall'alto di una montagna.. che,
come Dio,
tenevo sul palmo della mia Mano.
Vedo il calore e sussulto:
Scarica elettrica pervade le righe scritte e ri-scritte della mia pagina.
Ad un tratto incerto,
realizzo che l'Infinito non Sovviene
ad occhi Chiusi.
Apro gli occhi
e naufrago lentamente in acque
di miseria
[Dis, quand rievendras-toi?]
Sono Io le mie Tempeste,
il nucleo Torrenziale
e la folla Inferocita.
Sono io principio Urticante
e lava Incadesciente,
Campana di vetro
e mente Immatricolata.
Non esiste Chiave,
solo
Caos.
Illogico.